23.05.2021
A cosa vai incontro?Premesso che il genio e la capacità intellettiva umana consente di fare tantissime cose in modo ottimale ed efficiente, è possibile redigere una domanda di brevetto da soli, seguendo le direttive online del sito dell’UIBM o informandosi presso le camere di commercio. Ci sono tecnici fantastici e geniali che sono in grado di fare descrizioni minuziose di trovati e tecnologie, arricchendole di soluzioni nuove e dimensionamenti ottimali. Ed allora perché ci sono dei consulenti esperti nel redigere una domanda di brevetto?
È importante tenere sempre ben presente cos’è una domanda di brevetto e per quali finalità viene scritta. La domanda di brevetto è un documento finalizzato al raggiungimento di un titolo, il brevetto, il cui valore si basa su di un diritto esclusivo di produrre, vendere e commercializzare una certa idea tecnica, come risulta chiaro nel’Art. 66 CPI – Codice Proprietà industriale, ossia è un diritto ad escludere i terzi dalla possibilità offerta dal diritto.
Ai fini di determinare l’ambito di protezione dello stesso, ossia in cosa precisamente e tecnicamente consiste il diritto esclusivo, è fondamentale come viene scritta una parte della domanda, le rivendicazioni che vanno lette ed interpretate alla luce di un’altra parte della domanda, la descrizione, con l’ausilio eventuale di tavole allegate al documento, vedi art.52 CPI.
Pertanto, è fondamentale una sapiente ed efficace scrittura delle rivendicazioni nella domanda da depositare. Allo scopo esiste un apposito linguaggio sviluppato dagli esperti in materia, il cosiddetto brevettese che consiste in un linguaggio tecnico ad hoc atto ad estendere la terminologia in più ampie categorie di elementi che svolgono una certa funzione, al fine di ottenere una efficace protezione sull’idea da difendere e non solo sulla particolare forma di realizzazione descritta nella domanda.
Se sei in grado di sviluppare questo linguaggio in brevissimo tempo puoi svolgere un buon lavoro e ti facciamo i nostri auguri, altrimenti contattaci.
Inoltre, un aspetto rilevante ai fini della tutela è quello di descrivere nella domanda tutte e sole le caratteristiche tecniche necessarie ad implementare l’invenzione ed a proteggerla da terzi, senza aggiungere il know-how della stessa, ossia quale soluzioni specifiche di implementazione dell’idea inventiva adotti. Infatti, il know-how rappresenta un altro e diverso valore rispetto al diritto di esclusiva dato dal brevetto, un valore dato dall’esperienza accumulata dai tecnici nello sviluppare la tecnologia e che spesso ha più valore della stessa idea inventiva implementata. Rifletti anche su questo.
Importante: nel momento in cui una domanda di brevetto viene depositata, quello che è scritto è scritto: difficilmente si riesce a rimediare in una fase successiva correggendone il testo, tanto meno aggiungendo cose che abbiamo omesso o scritto in un modo che non serve allo scopo, pena la nullità del brevetto, art. 76 §1(c). La nullità è la perdita dei diritti di esclusiva dall’inizio del deposito della domanda, come se la stessa non fosse mai stata depositata, come da art.77 CPI.
Pertanto sappi che, se hai deciso il fai da te e non sei stato abile nello scrivere la domanda, noi professionisti difficilmente possiamo riuscire a rimediare agli errori commessi e spesso, nella nostra esperienza, si riesce a fare davvero poco.
Ergo, meglio pensarci prima se davvero per te l’idea ha valore.